venerdì 12 novembre 2010

AURELIO DEL BONO - CASA CATERINA.... “tra i francesi che si incazzano e i giornali che svolazzano.....”.

La presenza della famiglia Del Bono a Monticelli Brusati è documentata nei registri notarili dell'abbazia olivetana di Rodengo Saiano fin dal XII secolo. I Del Bono sono sempre stati dei lavoratori della terra, mai “Signori”. I sacrifici e la fatica sono iscritti nei loro cromosomi. Sulla scommessa del vino di qualità oggi sono impegnati i due fratelli Aurelio ed Emilio, figli di Caterina, cui hanno dedicato l'azienda per i meriti conquistati sul campo e di Francesco che fino a poco tempo fa aiutava nel lavoro in Vigna ( purtroppo in occasione della mia visita Aurelio in pochi mesi ha perso la sua amatissima moglie e suo padre braccia e anima dell'azienda). Casa Caterina è una delle poche piccole aziende che può vantare la presenza globale di soli impianti allevati col sistema gujot e col cordone speronato. La collocazione geografica dei vigneti aziendali è eccellente: zone come Gaina, Colombaia e Persaga sono tra le più vocate di tutta la Franciacorta orientale. Grande esposizione, terre “forti”, pendenze notevoli. Scelta dei terreni e sistemi di allevamento sono quindi di alto livello. Le produzioni di Casa Caterina sono molto limitate (neanche 15.000 bottiglie), curate allo spasimo e il sistema produttivo è Biodinamico.




La cantina-casa di Aurelio si trova nella frazione Foina, parte alta di Monticelli Brusati, arrivo da lui verso le 10.00 di mattina dopo una breve presentazione mi invita subito a degustare un po' del suo spumante, mette in tavola CASA CATERINA CUVEE 60 MILLESIMATO 2004; CASA CATERINA BRUT CREMANT MILLESIMATO 1999; CASA CATERINA BRUT RESERVE MILLESIMATO 1997. Vedendo quelle annate mi sento un po' spiazzato perchè penso: “le cose sono due: o sto perdendo tempo e assaggierò dei vini stanchi o ho trovato il produttore che stavo cercando in Franciacorta!”.
Incomincio a degustare la Cuvee 60 (chardonnay 100%) si presenta con una spuma delicata e soffice, fine è il perlage, al naso è un'espolsione di profumi scorza di agrumi, crosta di pane, fiori secchi, minerale..... in bocca ha una buona struttura e sapidità e una grande persistenza con ottima coerenza gustolfattiva veramente un grande spumante sicuramente da godere su un bel piatto di cruditè di pesce.
Poi Aurelio mi versa il Cremant 1999 (100% chardonnay,cremant=saten, quindi ha un'atmosfera di pressione in meno rispetto ad uno spumante normale), i miei dubbi erano forti: la spuma alla vista è sempre soffice e voluminosa, il perlage fine e continuo (considerate è 1999) il colore e giallo oro intenso affascinate (tutto bene fino a qui) poi con timore avvicino il naso al bicchiere e rimango stupito: un'eleganza eccezionale, sentori di frutta candita, agrumi, frutta secca, mallo di noce e nocciola e la sempre presente nota minerale, in bocca è intenso, delicato, sapido, buona la struttura,
appena deglutito rimane una bellissima sensazione di frutta secca (noce-nocciola) che fa fatica a sparire, alzo la testa e Aurelio mi guarda con il classico sorrisetto del bambino birbante che sa di averla combinata grossa e mi chiede semplicemente: “com'è?” gli rispondo che non ho parole e che non so se questo è un grande spumante ma sicuramente mi ha emozionato....
Ma l'emozione piu forte l'ho avuta quando mi versa nel bicchiere il Casa Caterina reserve 1997 (86% pinot nero,14% chardonnay); spuma soffice perlage fine e continuo, colore oro antico, al naso è intenso, un fuoriclasse di complessità con profumi di frutta secca, tartufo, pietra focaia, gesso nessuna nota ossidativa (è un 1997) ma sicuramente un vino estremo da appassionati non la classica bolla franciacortina ruffiana e mielosa; in bocca le bollicine ti accarezzano la lingua e il palato, ancora viva la freschezza e una buona sapidità, molto intenso e veramente lungo sembra non finire mai.
Poi Aurelio si alza e mi dice “vieni che adesso ci divertiamo!”.
Mi porta nella sua cantina-garage e mi aspettano tre ore di assaggi, dalle basi per gli spumanti, tra le quali una base di pinot nero per creare un futuro rosè da un insolito colore rosa antico, fino ai bianchi tra i quali traminer, marsanne, e poi i rossi con rebo e...... un pinot nero secondo me fantastico, Aurelio guardando la mia faccia mi dà una pacca sulla spalla dicendomi in bresciano: “questo ce lo beviamo fra 20 anni!”. Mi spiega poi che secondo lui qui ci sono il clima e i terreni adatti per fare un grande rosso a base di Pinot nero.
Il tempo vola guardo l'ora sul cellulare, sono le tre di pomeriggio, accidenti abbiamo saltato anche il pranzo e neanche ce ne siamo accorti! A questo punto decidiamo di fermarci, almeno l'intenzione era quella, ma Aurelio vedendomi ancora in forma decide di aprire un bolla del 1988, come dire di no? Facciamo quest'ultimo sforzo!
Questa volta il vitigno cambia 100% pinot munier (il pinot del mugnaio per la forte presenza di pruina sostanza bianca presente sulla buccia degli acini, simile alla farina) uno spumante ancora vivo, colore giallo oro intenso, complesso ed estremo (non voglio annoiarvi ulteriormente sui sentori) in bocca è intenso e fine leggermente più caldo (alcolico) rispetto agli altri con struttura da vendere, il classico spumante che ti fa venire la voglia di sperimentarlo con una preparazione di carne rossa.
Sicuramente Aurelio è un tipo un po' fuori dalla norma ma sicuramente secondo il mio umile parere un grande produttore di spumante e una bravissima persona a cui piace fare il vino a modo suo e per questo si è tirato fuori dal Consorzio del Franciacorta. Un uomo che ama il suo territorio e che sta cercando di valorizzarlo, anche andando contro certe logiche e politiche edilizie, a costo, a volte, di attirare antipatie anche, e forse soprattutto, a livello locale, basti pensare che nessuna enoteca a Brescia vende i suoi vini.
Ormai si sono fatte le quattro e mezza di pomeriggio (senza mangiare nulla!) saluto Aurelio con la promessa di ritrovarci un giorno e fare una splendida cena con i suoi spumanti.

2 commenti:

  1. mi ha incuriosito parecchio.....assolutamente da provare e metter via qualche bottiglia per momenti speciali...

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  2. Se vuoi Matteo, se sei della zona di Firenze ti anticipo che il 30 Novembre farò una cena degustazione con Aurelio, se poi non puoi venire, puoi acquistare i suoi prodotti nella mia enoteca online www.attoadivenire.com
    Con la speranza di poterti incontrare un caloroso abbraccio
    Attoadivenire

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