lunedì 1 novembre 2010

HALLO-WINE: DOLCETTO O SCHERZETTO? DOLCETTO D'ALBA O BAROLO?

Domenica 31 Ottobre, a Treggiaia, da Silvia Puccioni, io e il mio amico Sommelier, Stefano Menichetti ci siamo inventati una serata "HALLO-WINE: Dolcetto o Scherzetto?" Dolcetto d'Alba o Barolo?
Una serata molto conviviale, come piacciono a me, dove protagonisti sono stati i migliori Salumi della macelleria Falaschi di San Miniato e alcuni miei Vini (enoteca www.attoadivenire.com).
I vini in degustazione sono:
Prosecco di  Valdobbiadene Adami Bosco di Gica 2009 (Valdobbiadene-Treviso);
Dolcetto d'Alba Giuseppe Cortese Trifolera 2009 (Barbaresco);
Dolcetto d'Alba Schiavenza Vughera 2009 (Serralunga);
Dolcetto d'Alba Flavio Roddolo 2008 (Bricco Appiani-Monforte d'Alba); 
Barolo Brezza Castellero 2001 (Barolo);
Recioto della Valpolicella Begali Lorenzo 2006 (S. Pietro in Cariano-Verona);
Stefano, per arricchire la serata, ha portato un Vin Santo Occhio di Pernice Tenuta Colle Alberti (Cerreto Guidi).




La serata è piacevole, piano piano che la gente arriva cominciamo a servire il Prosecco di Adami Bosco di Gica 2009, viene subito apprezzata la sua piacevolezza, profumi intensi e delicati, floreali e fruttati, insomma uno spumante ideale come aperitivo tra buoni amici.
Si aprono le danze con gli splendidi Salumi del Falaschi e il primo Dolcetto è il Trifolera di Giuseppe Cortese, molto immediato, fragrante e dalla beva piacevolissima, ottimo con il salame di Cinta Senese e il pane nero artigianale fatto da Marcello.
Il secondo Vino è il Dolcetto di Schiavenza, il Vughera, che rispecchia bene le doti dei terreni di Serralunga, qundi un Dolcetto dalla grande struttura e corpo, che bene si è abbinato ai formaggi del Busti, anche questo piccolo grande Vino ha riscosso molto successo fra gli invitati, perchè nonostante la sua grande struttura e grado alcolico (14,5)  era piacevolissimo.
Il terzo vino, per me il più atteso,  il Dolcetto di Flavio Roddolo, un produttore che io amo, molto rispettato in terra di Langa per  i suoi vini.
Un vino sicuramente meno immediato degli altri due, specchio dei terreni di Bricco Appiani a Monforte d'Alba, profumi più complessi di frutta rossa matura, spezie e una leggera nota minerale, in bocca una maggiore eleganza rispetto agli altri due, con una buona sapidità e freschezza.
Ero molto orgoglioso di questo Dolcetto mentre lo descrivevo, ma ad un certo punto un fulmine a ciel  sereno, una CRITICA!
Un ospite della serata commenta:" questo vino mi sembra un passo indietro rispetto agli altri due, come se fosse un po'.... annacquato,.... sciapito", per i primi dieci secondi sono rimasto come paralizzato, non sapevo cosa dire,  descrivere il Dolcetto di Roddolo come se fosse quasi come un tavernello era troppo!
Rispondo subito, con gentilezza: "non sono daccordo".
Provo a spiegare che si tratta di un vino meno semplice, meno immediato, forse un po' più difficile da apprezzare, non pretendo che si dica che sia buono ma definirlo "sciapito e annacquato" era troppo visto che molte persone vanno in pellegrinaggio da Roddolo per godere dei suoi vini (ci sarà un motivo). DE GUSTIBUS. Questo scambio di opinioni è stato spunto per poter precisare la mia volontà, nel presentare questa piccola selezione di Dolcetti, di far percepire alle persone che non conoscono questo vino, come un uva vinificata tradizionalmente e nel rispetto del territorio, riesca a dare uno stesso prodotto con caratteristiche completamente diverse e originali, da azienda ad azienda. Per questo motivo non si può ricercare in un vino caratteristiche che un territorio non può dare e solo considerando questo non trascurabile aspetto si possono evitare affrettati giudizi che fino ad oggi conducono solo verso una omogeneizzazione di storici vini che per tradizione sono espressione della diversità del territorio italiano.
Dopo aver fatto una pausa, per smaltire i primi tre vini, seduti sul divano, davanti al fuoco, incomincio a servire nei Ballon lo "Scherzetto": il Barolo Brezza Castellero 2001 ........
Un Vino eccezionale, un Barolo di classe, con un'intensità e complessità olfattiva da campioni, in bocca equilibrato e veramente elegante. Fra gli ospiti si è creato un silenzio religioso di rispetto verso una famiglia come quella dei Brezza che senza manie di protagonismo riesce a produrre vini di indiscutibile qualità.
La serata volge al termine è arrivato il momentto dei dolci come i Brutti ma Buoni, i Fichi Secchi e i Cantuccini di Carmignano e per finire una splendida torta alla marmellata di fichi preparata da Barbara, moglie del mio amico Stefano. E' il momento del Recioto della Valpolicella di Begali. Mentre lo servo nei bicchieri Stefano mi consiglia di provarlo con le castagne cotte sul fuoco del camino, uno spettacolo!
Il Recioto di Begali infatti, non è il classico vino mieloso e banale, ma ha una buona freschezza e un leggero tannino che ben si abbina alla succulenza e tendenza dolce delle castagne. Grazie Stefano!
Un bellissima serata che mi ha dato conferma che è possibile anche in una simpatica festa di Hallo-Wine far conoscere Vini Autentici che rispecchiano un Territorio e Piccoli Poduttori che fanno della Qualità la loro peculiarità.
Ultima considerazione: mi sono promesso di riprovare il Vin Santo Occhio di Pernice, ultima nota positiva della serata.......

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