martedì 9 novembre 2010

ANDREA ARICI, IL RAGAZZO DAL DOSAGE ZERO

Una delle tappe del mio viaggio in Franciacorta è a Gussago, da Andrea Arici, produttore di Bollicine DOSAGE ZERO.
Come tutte le migliori aziende, anche quella di Andrea è difficilissima da trovare, specialmente se il navigatore decide di dare il peggio di sé, facendomi addirittura arrivare dentro il il cortile di una casa privata, per fortuna che non c'era nessuno!
Comunque sapevo che l'azienda si trova in zona la Stella a Gussago e ad un certo punto scorgendo l'indicazione per il Santuario Madonna della Stella mi butto su per quella strada, dopo circa un kilometro vedo il cartello dell'azienda di Andrea Arici.
Alcune persone sono intente a cogliere le olive, tra di loro un ragazzo si gira e mi fa un cenno con la mano, io rispondo al saluto e lui si avicina a grandi passi verso di me. È un ragazzo alto e magro, ad occhio ha la mia età, poco più di trent'anni. Arrivato davanti a me si presenta:" Piacere, Andrea Arici". Io fra me e me non ci credevo, mi ero fatto mille film su come poteva essere Andrea ma mai mi sarei immaginato di incontrare un ragazzo come me!
Comunque, finito lo stupore iniziale, mi presento anch'io e ci avviamo insieme dentro casa. Andrea decide infatti di sciogliere il ghiaccio davanti ad un calice di bollicine. 
La degustazione dei suoi vini si svolge in cucina, l'ambiente è riscaldato da una bellissima stufa di ghisa che arriva fino al soffitto e che troneggia in mezzo alla stanza. Il primo vino degustato FRANCIACORTA DOSAGE ZERO (la base). Ecco, se un produttore si giudica dal suo vino base, mi trovo davanti ad uno veramente in gamba, questa bollicina al naso è intensa, abbastanza complessa, oltre al sentore di agrumi e fiori bianchi spicca una bellissima mineralità. Al primo sorso mi colpisce una viva freschezza accompagnata da una decisa sapidità, una bolla veramente originale da accompagnare ad un piatto di crudità di pesce.......
Andrea intanto mi racconta un po' la sua storia: ex gicatore di rugby (meno male, magro come è non ce lo vedo proprio!), cresciuto in mezzo alle vigne insieme al padre, si è laureato alla scuola di enologia di Milano, la passione della sua vita è fare Bollicine ( si forse è meglio!).
Poi entriamo nella sua “cantina garage” e qui Andrea mi fa assaggiare alcune basi dei suoi spumanti, tra le quali anche quella di un futuro Blanc de Noirs (bollicina 100% pinot nero) che molto probabilmente uscirà in primavera (non vedo l'ora!). Una bellissima esperienza perchè assaggiare le basi di uno spumante non è come assaggiare un vino da botte, l'acidità è forte, i profumi varietali insomma hanno poco a che fare con un vino ma riescono in parte a dare un'idea della bollicina futura.
Andrea mi propone quindi di montare sulla sua jeep e fare un giro nelle sue vigne, come dire di no!




Incominciamo a salire sulla collina fino ad arrivare ad una vigna bellissima, a forma di anfiteatro, che si affaccia su Gussago. Qui Andrea mi spiega la composizione dei suoi terreni fatti in superfice di argilla e in profondità da rocce calcaree (ecco da dove deriva tutta quella mineralità!), continua dicendomi che in questa zona si fa vino gia dal 1200, quando i monaci coltivavano queste colline con ulivi e vigne (documentati da carte dell'epoca) solo negli anni sessanta, nel periodo del boom economico, molti contadini hanno abbandonato le vigne, sostituite velocemente da capannoni industriali e case, Andrea appena laureato decide di recuperare alcuni di quei terreni ormai ricoperti di bosco e frasche, una volta ripuliti con sorpresa riscopre delle terrazze fatte con muretti a secco, molto probabilmente opera dei monaci. Andrea svolge la maggior parte del lavoro da solo, con un impegno, fisico ed economico grande, rinunciando anche al suo sport, ma mentre mostra le sue vigne e mi fa strada tra i filari si capisce che nel rapporto con la sua terra è profondamente ricambiato :“Io sono cresciuto in mezzo alle vigne”. Mentre lo ascolto parlare con passione, la stessa che ho io per il vino, sono contento perchè ho la fortuna di aver conosciuto un mio coetaneo che sicuramente non è un “mammone” e come me si impegna per rivalutare la cultura del vino italiano attraverso il duro lavoro e un amore smisurato.
Andrea è un ragazzo di grande valore onesto e schietto proprio come i suoi spumanti senza dosaggio, il RAGAZZO DAL DOSAGE ZERO.








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