domenica 10 giugno 2012

Quando la vita è...Erta di Radda


Una mattina, poco dopo 'Radda nel Bicchiere', grazie al consiglio di un mio caro enoamico, Simone, decido di andare a trovare un giovane produttore di vino, Diego Finocchi classe 1982!!!
Ci incontriamo a Radda in Chianti nella piazzetta centrale, arriva con un pickup bianco, un ragazzone dalla grande stazza che mi ricorda molto Marko Fon.
Ci presentiamo e partiamo subito per le sue vigne.
Arrivati mi rendo conto subito perchè la sua azienda si chiama Erta di Radda: le sue vigne sono molto irte e sono queste forti pendenze a dare il nome Erta alla zona.
Mi racconta un po' la sua storia, un ragazzo che a 6 esami dalla laurea incontra un vecchio contadino di Radda che gli vende le sue vigne, vigne belle di Sangiovese Canaiolo Trebbiano e Malvasia piantate nel 1975 ma lasciate oramai abbandonate.


 Lui che viene da una famiglia di commercianti di mobili, da solo ha scelto la strada del vino. Lavorando già come cantiniere in altre aziende decide di buttarsi in questa avventura!
E' un po' la storia di tutti i ragazzi di questi tempi dalle grandi capacità e voglia di fare, ostacolati troppo spesso un po' da questa società e un po' dalla crisi economica. Con l'aiuto della famiglia e costretto a prendere un mutuo in banca, riesce a comprarare la vigna e un po' di attrezzi. Per la cantina si appoggia ad un'altra azienda in cui lavorava già.
È in progetto la sua piccola cantina ma il comune di Radda per rilasciargli il permesso ha richiesto di espiantare un pezzo di vigna.... non ho voluto approfondire.
Inizialmente nel 2006 vende solo sfuso a cantine grandi e rinomate del Chianti, quando ancora il vino sfuso Chianti aveva un valore, ma già da un paio d'anni il prezzo delle uve e dello sfuso è precipitato e qundi ha deciso di imbottigliare (la nostra fortuna).
Quindi cambia registro, rese basse (nonostante le sue vecchie vigne già producessero poco), agricoltura biologica.


Voglio raccontare l'episodio che ha portato Diego all'agricoltura biologica.
Un anno dopo aver avuto un piccolo problema in vigna gli viene consigliato un prodotto 'molto efficace'. Il giorno dopo Diego torna in vigna e si trova davanti ad uno spettacolo agghiacciante, a terra c'era di tutto, da insetti a uccelli morti. Da li la decisone di usare solo rame e zolfo.
La visita continua a casa sua dove mi apre la sua bottiglia di Chianti Classico 2009, la sua prima annata imbottigliata!!
Canaiolo 2% ,98% Sangiovese, 13,5 di alcool (secondo me anche 14), 9 mesi di affinamento in barrique di 2° passaggio per metà e l'altra in botte grande da 15hlt, imbottigliato a febbraio.
Vi trascrivo le mie note di degustazione:
Rosso rubino carico dall'elegante trasparenza, riflessi rubino. Al naso è intenso, il Canaiolo dà una bel sentore floreale, ciliegia matura, liquirizia e caffé, finale un po' ferroso e terroso.
In bocca è ricco, sapido, tannino fitto con una bella freschezza , lungo.
Non so se si è capito ma mi è piaciuto tanto!!

Mi è piaciuta tanto anche l'etichetta, Diego mi racconta che suo padre oltre ad essere un commerciante di mobili e appassionato di moto d'epoca (nel suo garage ce n'erano 3 bellissime) si diletta anche a dipingere.
Un giorno ha preso un tralcio di vite, lo ha intinto di vernice oro e ha dato una frustata su in foglio.
L'effetto è stato bellissimo ma si perdeva riportandolo sull'etichetta. È stato quindi deciso di riprenderne solo la parte della punta del tralcio creando l'effetto di una salita , l'Erta.
Mentre beviamo insieme Diego mi racconta delle buone soddisfazioni che gli ha dato la partecipazione a "Radda nel Bicchiere 2012".
Nonostante tutto però, un po' perchè senza distributore un po' perchè ancora sconosciuto, si vede sbattere ancora le porte in faccia da enoteche che se non hai un nome non accettano neanche la bottiglia in regalo da assaggiare o altre che forti del "loro" nome gli propongono condizioni di vendita che neanche un'zienda in fallimento accetterebbe.
Comunque, al di là di tutto, come succede spesso nel vino è solo una questinone di tempo e Diego grazie alla sua giovane età e alla sua volontà, ne ha tanto davanti a se.
Poi prima di salutarmi mi regala una bottiglia di bianco fatto con trebbiano e malvasia (il trebbiano nel Chianti è ormai raro).
Lo apro a cena un buon vino dagli esili profumi di frutta gialla, abbastanza fresco forse un po' 
alcolico.

In conclusione Diego è un ragazzo da ammirare che ha buttato anima e cuore in questa avventura, che dall'età di 25 anni non va in vacanza, ha recintato i suoi 4 ettari di vigna tutto da solo , il risultato delle sue fatiche e sacrifici è il suo Chianti 2009 .
Ne sentiremo parlare ancora!

Azienda Agricola Diego Finocchi
Loc. La Villa 25-Radda in Chianti (SI)
tel.3284040500
 Per info:
http://attoadivenire.com/product.php?id_product=223