mercoledì 21 settembre 2011

Il Ligabue dell’Amarone


Un pomeriggio di Agosto son partito insieme ad un mio caro amico per il Veneto, la nostra prima tappa San Pietro in Cariano, frazione Cengia, nel pieno della zona del Valpolicella Classico.
L’Azienda della famiglia Begali è molto piccola come piccola è la produzione, poco più di 20000 bottiglie. Ogni componente della famiglia ha un ruolo nell’azienda: papà Lorenzo e il figlio Giordano si occupano della vigna, la figlia Tiliana dell’amministrazione, e la mamma Adriana fa un po’ da jolly.
A riceverci quel giorno c’era Giordano, un ragazzone di una cortesia disarmante.
Prima ci porta nella Fruttaia, in quel periodo vuota perché le uve vengono lasciate appassire fino a Gennaio.  
L’azienda Begali non è né Biodinamica né Biologica ma Giordano ci spiega: “Chi ha poca vigna ed è veramente un contadino, cioè va tutti i giorni in vigna, ha la possibilità di poter prestare il massimo di attenzione alla vite. Chi ha un centinaio di ettari è normale che usi trattamenti chimici, diserbanti e quant’altro. Quella è industria!”.
Un pensiero molto sincero e importante poiché sembra che oggi si cavalchi troppo la moda del Biologico e Biodinamico anche da parte di grandi aziende della viticoltura.
Passati a vedere la cantina finalmente arriviamo alla cucina - sala degustazione, sì perché Giordano mi spiega che spesso è loro abitudine fare dei pranzi per chi viene in visita da loro, semplicemente perché a loro piace farlo.
Mentre Giordano apre le bottiglie l’occhio mi cade su quadro appeso come nulla fosse, lo guardo bene e non credo ai miei occhi e molto ingenuamente dico: ”Ma questo è un Ligabue?! (non il cantante ma il pittore)” e Giordano ridendo mi dice: “Sì se era un Ligabue lo tenevo lì così…no quello è un autoritratto di mio Padre fatto da un nostro amico di Verona che fa il pittore”. Incredibile il Sig. Lorenzo Begali è identico a Ligabue! E che figura che ho fatto!

Lorenzo Begali
Antonio Ligabue

Passiamo ai vini: il primo che ci serve è il Tigiolo 2006. Il nome di questo vino è composto dalle iniziali di  Tiliana, Giordano e Lorenzo, fatto con Corvina, Cabernet Sauvignon, Rondinella e Merlot, un vino creato per piacere ad un pubblico più internazionale ma ne è nato un autentico gioiellino dai profumi intensi e in bocca per niente banale o marmellatoso,  non lo dovrei dire ma è un vino pericoloso nel senso che finisci la bottiglia e quando te ne accorgi è troppo tardi.
Poi l’Amarone Classico 2006: un trionfo di spezie e frutta nera, veramente lungo e con una vivida freschezza, che per un Amarone non è poco!
Poi si passa al Ca’Bianca Amarone, ottenuto dalla vigna omonima Cru dell’azienda, una vigna splendida visitata dopo la degustazione su un colle di tufo molto ripido.
Un Grande Amarone (giovane), naso splendido di frutta nera, rosa appassita e spezie, grande struttura con adeguata acidità, un vino secondo me di grande longevità.
Dulcis in fundo il Recioto un vino da “chiacchiere” con gli amici che si lascia bere senza essere eccessivamente dolce e smielato.
Dopo l’assaggio di quest’ultimo vino il mio amico Alessandro, prendendomi un po’ in giro dice: "Non sarà il vero Ligabue ma nel fare il vino è un grande artista!”.       

      



 










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