La decisione di fare questa visita nasce da un articolo di (il grande) Luigi Veronelli che diceva così a riguardo dei vini di quest'azienda:"Ippolito Nievo, nelle confessioni, ha utilizzato l'aggetivo balsamico, non ricordo se per un vino o per un distillato." Il Grande scrittore veneto, ma di salde radici friulane, voleva sottolineare le doti odorose, fragranti e profumate di ciò che beveva. Così che mi trovo, con qualche stupore, ad aver scritto subito dopo l'assaggio del Fontalloro, rubino carico, completo: balsamico. E' un vino che sollecita fantasie addirittura psichedeliche. Peraltro nasce da uve di viti in 2 placche geologiche assai differenti. D'Annunzio più volte ha scritto 'candidare' nel senso di render candido, e per traslato, purificare. E' quel che mi succede - vuoto di violenze e carico di rabbia - ogni volta che incontro questo mio vignaiolo così poeta e così capace di lavorare per vini e oli superbi, la Terra. Mi candida. Come si fà a resistere dopo una descrizione così ?
Mi ricordo della Fattoria di Felsina come di un posto dove il tempo si è fermato, di un silenzio e una pace a cui noi animali di città non siamo abituati, una cantina sotterranea bellisima, unico neo della visita è stata la ragazza che mi ha accompagnato in tutto il tour che al momento della degustazione esordisce con una frase così :"Meno male che questo anno ci sono stati pochi italiani in visita, comprano solo due o tre bottiglie non come gli stranieri che ne comprano almeno una cassa!" Non merita alcun commento...
Meno male che prima di quella visita avevo acquistato un po' di bottiglie per conto mio, perchè dopo mi sono rifiutato di comprarne altre pensando che i miei soldi andassero ad una persona così......
Comunque dopo un po' di tempo mi è venuta nostalgia di quei "vini" che riuscivano a "candidare" il "Gino".
Questa sera decido di aprire una bottiglia di Chianti Classico Rancia Riserva 2001.....
"Il vigneto dell’antico podere Rancia, situato oltre 410 mt sopra il livello del mare. Questo vigneto, interamente all’interno del Chianti Classico, manifesta le caratteristiche climatiche e di suolo di una terra che si apre su tutta la valle di Siena e si raccorda, non solo idealmente, alle zone d Montalcino, di Montepulciano e della Maremma.
Dal 1983 il Sangiovese in purezza a Rancia interpreta fedelmente la connotazione “di terra” di questo vino, esprimendo una persistenza, una vitalità e una finezza del tutto uniche e particolari. "
Un grande Vino dal colore granato, al naso non entusiasma per intensità ma per la sua grandissima eleganza in primis confettura di amarena ma quello che colpisce sono bellissimi profumi che mi ricordano viola e rosa appassite e un lieve sentore di bacche di ginepro, in bocca è un vino equlibrato, tutto al femminile (nel senso che è molto fine, qualità che a noi uomini scarseggia un po'), è puro velluto con tutte le sue componenti : acidità, tannino, alcool...che si equivalgono. Sapidità e persistenza sono da fuoriclasse!
Sono contento di aver aperto questa bottiglia che mi ha fatto ricordare la grandezza di un territorio come quello di Castelnuovo Breardenga.
Ma questo l'avevi già preparato, vero? Mi stupisci se no, sei un genio e speedy Gonzalez ti fa una ... .) Complimenti. Non credo però che tu abbia trovato Caterina ad accoglierti.
RispondiEliminaP.s. Ricordo dei tempi delle medie di una volta che ho detto animali ad altri ragazzi ho rischiato di fare a botte! :)
No! Non sono un genio e non me l'ero preparata, è solo passione. Ho dovuto solo ricordare dove avevo messo il giornale di Veronelli per riprendere l'articolo.
RispondiEliminaNon mi ricordo il nome della ragazza mi ricordo solo che era bionda, visto la simpatia che ho per lei ho rimosso il suo nome.....Ciao Ale;)
P.S. Non intendevo offendere nessuno con "animali" (che sono delle creature stupende) ma spesso mi capita di vedere comportamenti che non hanno niente a che fare con un essere pensante....
Che ce l'hai una bottiglia di questa anche per me? :)
RispondiEliminaGentilissimo,
RispondiEliminaDesidero brevemente ringraziarTi dell'articolo e dei commenti. La fattoria di Fèlsina rimane un luogo speciale, dove ci piace ospitare, ricevere ed incontrare persone, provenienti da ogni parte del mondo. Fèlsina è sempre stato storicamente un luogo d'incontro, un luogo dove i pellegrini e viandanti che percorrevano la via Francigena trovavano ristoro ed ospitalità. Fèlsina è luogo d'incontro di persone e culture, dove intorno al una bottiglia di vino ed ad un calice è capace di accogliere e mettere insieme amichevolmente persone appartenenti a popolazioni in quel momento in guerra. Per noi non si tratta di vendere vino ma di condividere, di incontrare e di stabilire relazioni vere e durature. Fèlsina è terra di luce, un luogo di equilibrio che è patrimonio di coloro che lo sanno apprezzare, dove il rispetto del territorio è condizione imprescindibile per mettersi in equilibrio con sè stessi e con gli altri, un luogo da ascoltare, che rispettiamo profondamente e dove lavoriamo ogni giorno perché possa essere conservato e tramandato.
Mi spiace che Tu non abbia goduto appieno dell'esperienza della ospitalità del luogo e delle nostre persone, a causa della "signorina bionda" (ho capito perfettamente di chi si tratti...) ma non mi piace mai parlare male di nessuno, quindi desidero farti sapere che le nostre ragazze che hanno il piacere di occuparsi della ospitalità ed enoteca sono ora tutte more e nessuna tinta...tira Tu le conclusioni!
Da ultimo, mi preme invitarti nuovamente a Fèlsina, dove Caterina ed Irene, nonché io stesso quando i viaggi mi permettono il lusso di essere a Fèlsina, vorremmo avere il piacere di accoglierti.
Volentieri ti farò conoscere anche Giovanni Poggiali e capirai in pochi minuti che si tratta di una famiglia davvero speciale.
A presto,
Andrea Bonivento - Direttore Commerciale Fèlsina